Per qualsiasi informazione inerente i contenuti del blog potete scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: m.petrungaro@libero.it.

Sarò lieta di ricevere le vostre lettere e rispondere alle domande e proposte di collaborazione.

Votami

siti

Frase del mese

Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.

(Manzoni, Promessi Sposi, Introduzione.)




Visite al blog

Visualizzazione post con etichetta Incipit dei libri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Incipit dei libri. Mostra tutti i post

venerdì 14 marzo 2014

Incipit de '' Il piccolo principe '', di Antoine de Saint-Exupéry

Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in
un libro sulle foreste primordiali, intitolato
“Storie vissute della natura”, vidi un magnifico
disegno.
Rappresentava un serpente boa nell’atto di
inghiottire un animale.
Eccovi la copia del disegno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

giovedì 6 marzo 2014

Incipit del libro '' Madame Bovary '', di Gustave Flaubert

Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. Il preside ci fece segno di rimetterci a sedere, poi, voltandosi verso il prefetto, gli disse a bassa voce: " Professor Roger, le raccomando questo allievo; entra in quinta. Se dimostrerà diligenza e buona condotta, passerà tra i grandi dov'è il suo posto, data l'età ''.









giovedì 29 agosto 2013

Il fu Mattia Pascal

Incipit

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
- Io mi chiamo Mattia Pascal.
- Grazie, caro. Questo lo so.
- E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:
- Io mi chiamo Mattia Pascal.



martedì 4 giugno 2013


Tutti nascono con qualche talento speciale ed Eliza Sommers scoprì presto di possederne due: un buon naso e una buona memoria. Il primo le servì per guadagnarsi da vivere e il secondo per potersene ricordare, se non con precisione, almeno con la poetica vaghezza degli astrologi. Quel che si dimentica è come se non fosse mai successo, e i suoi ricordi reali o illusori erano talmente tanti che per lei fu come vivere due volte.

sabato 13 aprile 2013

Le notti bianche


Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell’anima! … Parlando d’ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.











Fëdor Michailovich Dostoevskij (1821-1881)


martedì 26 febbraio 2013

Antigua, Vita mia ... di Marcela Serrano



Oggi è caduto il muro di Berlino. Tutto è cominciato quel 9 novembre 1989, con la caduta del muro. E non possiamo immaginare che cos’altro crollerà con lui. Così parlò quel giorno Violeta Dasinski. Avrei potuto prevederlo, se solo fossi stata più attenta. Il suo sguardo nella fotografia rivela un senso di abbandono che non avevo mai notato prima. Come se la coscienza le si fosse diluita negli occhi.








venerdì 22 febbraio 2013

Martin Eden

Un uomo aprì la porta con una chiave ed entrò, seguito da un altro, più giovane, che, con imbarazzo, si tolse il berretto. Questi indossava rozzi abiti che odoravano di mare e si sentiva chiaramente fuori posto nella ampia entrata in cui si era ritrovato. Non sapeva che fare del suo berretto, e stava cacciandolo nella tasca della giacca quando l'altro glielo prese. Il gesto fu fatto con calma e naturalezza e l'imbarazzato giovane lo apprezzò: '' mi capisce ''- fu il suo pensiero - '' e mi darà una mano ''.