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Frase del mese

Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.

(Manzoni, Promessi Sposi, Introduzione.)




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sabato 22 marzo 2014

lunedì 17 marzo 2014

Il 17 marzo 1861, con la legge n. 4671 del Regno di Sardegna nasceva il Regno di Italia; Vittorio Emanuele II ne diventava il re.








I fieri assalti di crudel Fortuna

 
 
 
I fieri assalti di crudel Fortuna
scrivo piangendo, e la mia verde etate;
me che ’n sì vili ed orride contrate
spendo il mio tempo senza loda alcuna.

Degno il sepolcro, se fu vil la cuna,
vo procacciando con le Muse amate;
e spero ritrovar qualche pietate
malgrado de la cieca aspra importuna,
e col favor de le sacrate Dive,
se non col corpo, almen con l’alma sciolta
essere in pregio a più felice rive.

Questa spoglia, dov’or mi trovo involta,
forse tale alto Re nel mondo vive
che ’n saldi marmi la terrà sepolta.




Isabella Morra

domenica 16 marzo 2014

Precisazioni grammaticali. Prima lezione.



Spesso mi capita di incontrare degli strafalcioni grammaticali agghiaccianti.

Accusiamo o scagioniamo? Dipende. Sì, perché alcune volte succede che, per la fretta o per altri motivi, possiamo incappare in errori di carattere ortografico involontari e, allora, in questo caso, l’imputato viene scagionato per non aver commesso il reato grammaticale.

Il problema sorge quando l’errore è dato da una forma di lassismo e noncuranza e, lì, bisogna intervenire.
Partirei con i termini ‘’ in fondo ‘’ e ‘’ infondo’’, i cui significati vengono molte volte confusi.



In fondo,
dal sostantivo ‘’ fondo ‘’, che è la parte terminale di qualcosa.
La locuzione '' in fondo '', significa '' nella parte finale '', o, figurativamente, nella parte più intima.
Esempio: '' Io desideravo solo dividere la mia vita con te.
In fondo, credo che l’amore sia questo: la voglia di vivere le cose in due, arricchendosi a vicenda con le propri differenze''. (
Guillaume Musso - La ragazza di carta ).




Ora passiamo al termine ‘’ infondere ‘’ .


Infondere, v. tr. (coniug. come fondere).

1. a. letter. versare dentro o versare intorno, versare sopra.
Il verbo è in uso anche nel linguaggio liturgico, riferito al sacerdote che infonde nel calice il vino, o che infonde l’incenso nel turibolo. b. ant. mettere in infusione.
2. in senso fig., comunicare energie, doni spirituali, ispirare o instillare sentimenti, e sim.

Esempio: infondere coraggio e speranza; l’alta letizia Che ’l tuo parlar m’infonde (Dante).
Come intr. pron., penetrare, comunicarsi, talora con valore passivo: le virtù che dagli astri celesti s’infondono negli uomini.
Part. pass.infuso, frequente come agg. e s.m.



http://www.treccani.it/
Un libro è una cosa magica che ti permette di viaggiare in luoghi lontani senza mai lasciare la tua sedia...

Katrina Mayer









venerdì 14 marzo 2014

Incipit de '' Il piccolo principe '', di Antoine de Saint-Exupéry

Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in
un libro sulle foreste primordiali, intitolato
“Storie vissute della natura”, vidi un magnifico
disegno.
Rappresentava un serpente boa nell’atto di
inghiottire un animale.
Eccovi la copia del disegno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Inferno- versi 31 - 60

L'apparizione delle tre fiere



Nei versi precedenti, Dante, dopo aver riposato un po’ il corpo stanco,  si incammina nuovamente lungo il pendio deserto del colle. Ad un certo punto però succede qualcosa che lo fa retrocedere.
Sveliamo subito il motivo della retrocessione di Dante.
31 – 60. Proprio mentre inizia la sua salita, Dante viene bloccato da una lonza maculata che si para dinanzi a lui e che lo mette a dura prova, tanto che  Dante pensa più volte di tornare indietro. Sembrava un momento favorevole per il poeta, vista l’ora e la stagione ( parliamo della mattina dell’equinozio di primavera ), ma la sua speranza  sfuma completamente alla vista di un leone rabbioso, al punto che persino l’aria sembrava tremare, e di una lupa magra e affamata che sospinge il poeta nella selva oscura, dove non c’è il sole.
 

                                                                   William Blake, Dante nella selva


Inferno: 31 - 60

Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta,
una lonza leggiera e presta molto,
che di pel macolato era coverta;                                    

e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi ’mpediva tanto il mio cammino,
ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.                                  

Temp’era dal principio del mattino,
e ’l sol montava ’n sù con quelle stelle
ch’eran con lui quando l’amor divino                           

mosse di prima quelle cose belle;
sì ch’a bene sperar m’era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle                                       

l’ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m’apparve d’un leone.                                

Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse.

Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,

questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch’uscia di sua vista,
ch’io perdei la speranza de l’altezza.

E qual è quei che volentieri acquista,
e giugne ’l tempo che perder lo face,
che ’n tutti i suoi pensier piange e s’attrista,              

tal mi fece la bestia sanza pace,
che venendomi ’ncontro a poco a poco
mi ripigneva là dove ’l sol tace.






giovedì 13 marzo 2014

Anniversario dell'elezione di Papa Francesco al soglio di San Pietro


«Il problema non è l'essere peccatori. Il vero problema è non pentirsi del peccato».
Meditazione di Papa Francesco nella Messa a Santa Marta ( 17 marzo 2013 ).
 
 




Chi era ... Clara Maffei?



E' stata una contessa, una mecenate e una patriota italiana.
Figlia del conte G.B. Carrara Spinelli e di Maria Gambara, sposò Andrea Maffei dal quale si separò nel 1846.
Donna colta, intelligente, elegante e raffinata, riunì intorno al suo salotto milanese i più significativi rappresentanti dell'arte e della letteratura di quel tempo.
Sposò la causa del liberalismo lombardo e il suo salotto divenne al contempo un centro di cospirazione antiaustriaca.

Nel '48, esattamente dopo il ritorno degli austriaci a Milano, la Contessa si rifugiò a Locarno dove conobbe Mazzini.

Ritornata a Milano dopo due anni, riaprì il suo salotto a letterati e artisti. Tra gli ospiti ricordiamo Balzac, Nievo, Verdi, Verga, Tarchetti, Tenca, Liszt, Hayez, D'Azeglio e molti altri.

 


          Clara Maffei, mecenate e patriota, ( Bergamo, 13 marzo 1814 - Milano, 13 luglio 1886 ). 
Ritratto di Clara Maffei
Il dipinto è di Francesco Hayez, artista che frequentò il salotto della contessa Maffei.
 






Il suo celebre salotto e i personaggi che lo frequentarono sono vivacemente descritti da R. Barbiera nel volume '' Il salotto della contessa Maffei ''.









 
Il salotto della Contessa Maffei nella sua abitazione in via Bigli (Milano)



mercoledì 12 marzo 2014

«Tra due persone accade che talvolta, molto raramente, nasca un mondo. Questo mondo è poi la loro patria, era comunque l’unica patria che noi eravamo disposti a riconoscere. Un minuscolo microcosmo, in cui ci si può sempre salvare dal mondo che crolla».

Martin Heidegger a Hannah Arendt










Canto XII Inferno - I violenti contro il prossimo: omicidi, tiranni e briganti.

Siamo nel dodicesimo canto dell'inferno e qui troviamo  Dante e Virgilio che raggiungono il settimo cerchio dei violenti. Superato l'ostacolo di Minosse che cerca di impedire il passaggio dei due poeti, Virgilio spiega ora il significato della frana causata dal terremoto che ha accompagnato la morte di Cristo. Poi invita Dante a osservare la pianura che si stende ai loro piedi. Dante nota che la pianura è attraversata dal bollente e rossastro fiume Flegetonte, dove sono annegati i violenti contro il prossimo. A fare la guardia troviamo i Centauri. Uno di loro, Nesso, li traghetterà poi sul fiume Flegetonte e durante il percorso, i due poeti potranno scoprire tra i tiranni anche Alessandro Magno, immerso fino agli occhi nel sangue ribollente. Vedranno ancora la schiera degli omicidi, immersi nel sangue fino alla gola, e i briganti che hanno infestato le regioni d'Italia.



I centauri che sorvegliano i dannati nel fiume Flegetonte. Illustrazione di Gustave Doré.


« Io non ho nome. Io son la rozza figlia dell'umida stamberga; plebe triste e dannata è la mia famiglia, ma un'indomita fiamma in me s'alberga. »







Ada Negri ( Lodi, 3 febbraio 1870 - Milano, 11 gennaio 1945 ).
Poetessa e scrittrice italiana.

Il Castello di Racconigi








Castello Reale di Racconigi








Il Castello Reale di Racconigi si trova a Racconigi, in provincia di Cuneo. Il Castello è stato a lungo la residenza ufficiale dei Savoia, in particolare del ramo Savoia - Carignano. Oggi è un polo culturale e museale molto visitato e frequentato. L'impianto della struttura è rimasto pressoché invariato fino alla metà del XVII secolo, quando venne sottoposto ad un primo rimaneggiamento su volere di Emanuele Filiberto, che commissionò nel 1676 a Guarino Guarini la trasformazione della fortezza in Villa di delizie. Importante fu anche l'affiancamento dell' architetto francese André Le Nôtre che si occupò della risistemazione del parco. Alla fine dei lavori, Emanuele Filiberto sposò a Racconigi Maria Caterina D'Este nel 1684. Il Castello di Racconigi è Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.












 

martedì 11 marzo 2014




Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può permettersi di far senza.


Henry David Thoreau


Scrivere è fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine.


Elio Vittorini






Il dottor Devesh Patanjali aveva estratto gli strumenti da una sacca di pelle nera, tenuta aperta da Surina. Aveva allineato con cura ogni strumento su un panno chirurgico verde. Ai piedi del tavolo inclinato era appeso un secchio d'acciaio, pronto a raccogliere il flusso del sangue.
Lisa aveva tentato di tutto per dissuaderlo dal torturarla. Aveva cercato di appellarsi al raziocinio dell'uomo, spiegando che poteva ancora essergli utile. Che, quando Susan fosse stata di nuovo catturata, Lisa avrebbe garantito piena assistenza per ricavare una cura dal sangue e dal sistema linfatico della donna. Lisa non aveva forse già dimostrato la propria sincerità? Nonostante le sue obiezioni, Devesh l'aveva ignorata. Si era limitato a disporre gli strumenti, l'uno dopo l'altro, sul vassoio. Infine, le perorazioni di Lisa si erano trasformate in implorazioni.



Frase tratta da '' Il marchio di Giuda '', di James Rollins




Waltz No. 2

 
Buongiorno con Dmitri Shostakovich

Waltz No. 2




 
 



Dmitri Shostakovich - Waltz No. 2

lunedì 10 marzo 2014

Satyagràha è la parola di oggi


Satyagràha 
( vc. sanscrita, propr. ostinazione per la verità )

Metodo di lotta politica basato sulla '' non violenza '', teorizzato per la prima volta da Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma.








De mémoire, Marcelin Pleynet

 
 
de mémoire
l’amour
l’esprit de vie cède à la mort
au coeur d’une veillée funèbre
éternelle veillée funebre
 
 
 
a memoria
l’amore
lo spirito di vita cede alla morte
nel cuore di una veglia funebre
eterna veglia funebre
 
 
 
 
 
Gl'istinti repubblicani di mia madre m'insegnarono a cercare nel mio simile l'uomo, non il ricco o il potente; e l'inconscia semplice virtù paterna m'avvezzò ad ammirare, più che la boriosa atteggiata mezza-sapienza, la tacita inavvertita virtù di sagrificio ch'è spesso in voi.
 
Giuseppe Mazzini, Agli operai italiani
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 9 marzo 2014

Donne che leggono



Susan Ricker Knox (1874 - 1959 ) Reading in the garden



Lo scrittore



Scrivere scrivere scrivere…
Perché scrive lo scrittore?
C’è modo di saperlo?
Si sa?
Per seguire una carriera come un’altra
o per l’amore di qualche cosa?
Chi lo sa.
cultura e società
Amore della parola
per vederla risplendere
sempre più bella, lucida, maliosa,
né mai si stanca di lucidarla.
Per questa cosa sola
senza neppure un’ombra
della vanità?
Scrive con la speranza
di trovare una mano sconosciuta
da poter stringere nell’oscurità.




Lo scrittore, di Aldo Palazzeschi



sabato 8 marzo 2014

Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare, ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no. Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l'anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.



Alma Gjini
 
 
 


 
 
 
 


Simboli della città di Reggio Calabria, i bronzi di Riace sono custoditi al Museo Nazionale della Magna Grecia.    
In primo piano Statua A ( il giovane ), in fondo la Statua B ( il vecchio ).





La signora in rosso di Paul Gustave Fischer

 
 
 
 
 
 
Paul Gustave Fischer (Copenaghen, 22 luglio 1860 – Gentofte, 1 maggio 1934) è stato un pittore danese.
Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte. 
Rita Levi Montalcini








Chi ha la fortuna di possedere la fede si avvale di un sostegno impareggiabile in tutte le fasi del percorso vitale. Se si sostiusce a un Dio antropomorfo, che premia i buoni, l'imperativo inciso nel programma genetico dell'Homo sapiens che il bene ha un premio in se stesso, e il male ha il suo castigo, il laico e il credente troveranno la risposta.


venerdì 7 marzo 2014



Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
E a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te…
… se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita…
… ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle….
Allora avrai imparato a vivere.
… Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L’unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.
Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po’
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l’hai trovato
… allora sarà grande.
… Sai vivere quando…
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito
Ma soprattutto, sai vivere quando…
Pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
Ma ancor di più sai vivere…
Se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.

Omar Falworth





Il nome di Maria, di Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni, scrittore, poeta e drammaturgo italiano nasceva il 7 marzo del 1785. Il Manzoni è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, soprattutto per il romanzo storico '' I promessi sposi '', pubblicato nella versione definitiva fra il 1840 e il 1841-42.
Oggi voglio proporre '' Il nome di Maria '', composizione poetica che fa parte degli '' Inni sacri '', dedicati alle maggiori festività della Chiesa cattolica.
 
 




Tacita un giorno a non so qual pendice
Salia d’un fabbro nazaren la sposa;
Salia non vista alla magion felice
D’una pregnante annosa;

E detto: “Salve” a lei, che in reverenti
Accoglienze onorò l’inaspettata,
Dio lodando, sclamò: Tutte le genti
Mi chiameran beata.

Deh! con che scherno udito avria i lontani
Presagi allor l’età superba! Oh tardo
Nostro consiglio! oh degl’intenti umani
Antiveder bugiardo!


Noi testimoni che alla tua parola
Ubbidiente l’avvenir rispose,
Noi serbati all’amor, nati alla scola
Delle celesti cose,

Noi sappiamo, o Maria, ch’Ei solo attenne
L’alta promessa che da Te s’udia,
Ei che in cor la ti pose: a noi solenne
È il nome tuo, Maria.

A noi Madre di Dio quel nome sona:
Salve beata! che s’agguagli ad esso
Qual fu mai nome di mortal persona,
O che gli vegna appresso?

Salve beata! in quale età scortese
Quel sì caro a ridir nome si tacque?
In qual dal padre il figlio non l’apprese?
Quai monti mai, quali acque

Non l’udiro invocar? La terra antica
Non porta sola i templi tuoi, ma quella
Che il Genovese divinò, nutrica
I tuoi cultori anch’ella.

In che lande selvagge, oltre quei mari
Di sì barbaro nome fior si coglie,
Che non conosca de’ tuoi miti altari
Le benedette soglie?

O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
Che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d’un popol superbo esser si vanta
In tua gentil tutela.

Te, quando sorge, e quando cade il die,
E quando il sole a mezzo corso il parte,
Saluta il bronzo, che le turbe pie
Invita ad onorarte.

Nelle paure della veglia bruna,
Te noma il fanciulletto; a Te, tremante,
Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
Ricorre il navigante.

La femminetta nel tuo sen regale
La sua spregiata lacrima depone,
E a Te beata, della sua immortale
Alma gli affanni espone;

A Te che i preghi ascolti e le querele,
Non come suole il mondo, né degl’imi
E de’ grandi il dolor col suo crudele
Discernimento estimi.

Tu pur, beata, un dì provasti il pianto,
Né il dì verrà che d’oblianza il copra:
Anco ogni giorno se ne parla; e tanto
Secol vi corse sopra.

Anco ogni giorno se ne parla e plora
In mille parti; d’ogni tuo contento
Teco la terra si rallegra ancora,
Come di fresco evento.

Tanto d’ogni laudato esser la prima
Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea;
Tanto piacque al Signor di porre in cima
Questa fanciulla ebrea.

O prole d’Israello, o nell’estremo
Caduta, o da sì lunga ira contrita,
Non è Costei, che in onor tanto avemo,
Di vostra fede uscita?

Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei
Era il pensier de’ vostri antiqui vati,
Quando annunziaro i verginal trofei
Sopra l’inferno alzati.

Deh! a Lei volgete finalmente i preghi,
Ch’Ella vi salvi, Ella che salva i suoi;
E non sia gente né tribù che neghi
Lieta cantar con noi:

Salve, o degnata del secondo nome,
O Rosa, o Stella ai periglianti scampo,
Inclita come il sol, terribil come
Oste schierata in campo.

giovedì 6 marzo 2014

1521 Ferdinando Magellano scopre l'isola di Guam



Guam è un'isola nell'oceano Pacifico occidentale, la più grande dell'arcipelago delle Marianne. I suoi abitanti sono in parte chamorro.



Tornò la primavera. Emma ebbe qualche difficoltà di respiro ai primi calori, quando fiorirono i peri. Sin dai primi di luglio, cominciò a contare sulle dita quante settimane mancavano per arrivare a ottobre, pensando che forse il marchese di Andervilliers avrebbe dato un altro ballo a Vaubyessard. Ma il settembre passò senza che arrivassero lettere né visite. Dopo quella delusione, il suo cuore restò nuovamente vuoto, e ricominciò allora la serie monotona delle giornate.



 
 
 
 
Frase tratta dal libro '' Madame Bovary '', di Gustave Flaubert.

Incipit del libro '' Madame Bovary '', di Gustave Flaubert

Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. Il preside ci fece segno di rimetterci a sedere, poi, voltandosi verso il prefetto, gli disse a bassa voce: " Professor Roger, le raccomando questo allievo; entra in quinta. Se dimostrerà diligenza e buona condotta, passerà tra i grandi dov'è il suo posto, data l'età ''.









domenica 2 marzo 2014

Maneggia i libri come le api fanno con i fiori.
Estrai pure tutta la loro dolcezza senza mai danneggiarli.
John Muir










L'ingresso nell'arca di Noè

Le coppie di animali salpano sull'Arca di Noè.
 
L'autore di questo capolavoro è stato un pittore italiano del 500, Aurelio Luini, che ha raffigurato intorno al 1555 l'episodio biblico dell'Arca di Noè in un affresco della Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano. 
 
 
 





domenica 16 febbraio 2014

Coltivare il nostro giardino significa illuminare i nostri pensieri ...



VANDA HOOKERIANA


Correva l'anno... 2005


Nel 2005, in Italia entra in vigore il '' Trattato di Kyoto. L'obiettivo è quello di ridurre le quote di emissione dell'anidride carbonica del 6,5% rispetto al 1990 entro il 2010.